Sky Inclusion Days - Poetry slam

16 mag 2023
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Ciao a tutti, ciao a tutti, mi chiamo Lorenzo e, avete mai sentito parlare di: Revenge Bedtime Procrastination? E' la procrastinazione del momento in cui andare a dormire la sera, per vendetta, contro te stesso. Io non so voi ma io vado a letto tipo alle 23.00- 23-30 e che faccio? Leggo qualche pagina di un buon libro e spengo la luce? No, perché non siamo nel Medioevo. Io mi metto su una bella serie, perché io un film di un'ora e mezza no me lo guarderò mai, ma 7 episodi di seguito di una serie da 35 minuti per un totale di 4 ore e 5 minuti, senza problemi. E io proprio mi ci tuffo nelle serie, mi ci immergo nelle serie, mi ci identifico in quelle serie. Sia divertenti che quelle serie. Faccio amicizia coi personaggi, credo davvero che siano miei amici, io parteggio per la loro invidia, per il loro amore, per il loro odio. Se per caso arrivo a fine stagione ricomincio dal primo episodio perché è un rituale di riconnessione col mondo e di annullamento totale, che ti accompagna dal momento in cui ti metti a letto fino al momento in cui ti stai per addormentare, in cui finalmente soddisfatto, chiudi il computer, spegni la luce e accendi il cellulare. Cioè fai la stessa cosa su uno schermo più piccolo e in verticale perché se dentro il computer c'è il mondo, nel cellulare c'è l'universo, c'è l'antico e il moderno, l'effimero e l'eterno, il Paradiso e l'Inferno tu entri nel regno dei cieli di Instagram, tu ascolti la parola di YouTube, tu guardi video sempre più brevi, il che vuol dire che puoi guardarne di più Io mi guardo video di persone che piantano pomodori, video di persone che innaffiano pomodori, video di persone che raccolgono pomodori, video su come i pomodori vengono pelati, su come vengono inscatolati, video su come utilizzare i pomodori per preparare un sugo perfettamente equilibrato. Su come impatta sul costo dei pomodori l'annoso problema del caporalato. Io mi guardo video sulla nascita dell'Universo e fingo di capirli, mi guardo video di stand up comedy e fingo di divertirmi, mi guardo video di ASMR e fingo di rilassarmi. Uno mi dice: "Scusa Lorè ma non ti viene sonno?" E certo che mi viene sonno ma non gliela voglio dare vinta al sonno, è la Revenge Bedtime Procrastination, è la vendetta contro me stesso, perchè chi è che stamattina mi ha mandato al lavoro? poi a fare la spesa, poi tornare a casa, farmi la cena, lavarmi il piatto, mettermi a letto distrutto se non me stesso. E allora se questo è il mio primo tempo libero io voglio essere libero da me stesso e allora dai che ce ne sta ancora un altro di video dai che te ne sa ancora un altro di video, dai, che se ci stringiamo ce ne sta ancora un altro di video, dai che la vita non può essere solo lavoro, dai, che la vita non può essere solo per la spesa, dai, che come dicono gli inglesi "Life is short and then you die", che questo è l'ultimo video. Giuro, che questo è l'ultimo, quando giuro che è l'ultimo, poi mi guardo solo un altro video e questo video è sempre lo stesso, è il video dei rigori di Italia-Francia del 2006 quando Fabio Grosso segna noi vinciamo e io finalmente mi posso addormentare tra le braccia del Capitalismo che mi dice: "Domani ci servi vivo, grazie. Grazie mille, questo potere meraviglioso degli schermi questo potere meraviglioso che Internet ha su di noi. Son nato a metà degli anni 80 e quando è arrivato Internet ero proprio contentissimo, ho detto finalmente qualcosa da fare il pomeriggio, finalmente qualcosa in cui essere più esperto dei miei genitori, finalmente qualcosa di meraviglioso. Posso andare su un sito, posso andare su un altro sito poi basta perché Internet all'inizio era solo questo. Potevi solo andare sui siti e poi quando sono arrivati i Social Network, quando è arrivato Facebook, erano i miei vent'anni, che bello, bellissimo, finalmente posso rimanere in contatto con i miei amici, conoscere persone nuove, posso pubblicare le mie poesie che sicuramente i miei amici non vedono l'ora di leggere, quando è arrivato Instagram ero nei miei tardi vent'anni, inizio trent'anni, ho detto ok, va bene ce la posso fare ma devo imparare delle cose nuove. Devo imparare a farmi le foto, usare i filtri, a capire come funziona questo strumento nuovo, però non posso perdere questo treno, quindi avanti così. Quando arrivò Tik Tok ho detto: ok forse questo treno lo perdo. Quando arriverà la prossima cosa che probabilmente è già arrivata e semplicemente io ancora non lo so, questo treno neanche lo vedrò partire. Allora mi son detto: chissà, magari c'è qualcuno che si sentiva così anche quando è arrivato Internet, che quando è arrivato Internet per la prima volta mentre io ero un adolescente entusiasta era questa cosa come si fa?, come si usa? Perché mi sento in qualche modo escluso da questa cosa. E effettivamente ho pensato che magari per ragioni non solo di età ma anche per ragioni economiche, per ragioni sociali, per ragioni culturali, ogni volta che c'è un'innovazione tecnologica, c'è qualcuno che rimane escluso e c'è qualcuno che può sentirsi tagliato fuori allo stesso modo in cui le persone un tempo ancora oggi che non sapevano scrivere e firmavano con la x. Esattamente in quel modo lì. E quindi ho il terrore di sentirmi tagliato fuori a un certo punto e quindi mi costringo a stare sul pezzo, per altro facendo poesia, cioè una cosa che dovrebbe già essere estinta da generazioni e quindi io che faccio? Prendo la poesia e ci faccio i reel. Avete presente i reel su Instagram, e l'altro giorno ho fatto un reel di una poesia e ho visto un like, due like, a un certo punto dieci like, strano e, andando avanti alla giornata, ogni volta che prendevo il telefono avevo centinaia di notifiche. Ho detto: "O mio Dio" Allora è successo, ho preso l'onda dell'algoritmo. E' segno che il mio reel sta andando in giro essendo visto, essendo messo in circolo. Lo ricondividono, lo spingono, allora esistono le logiche meritocratiche dell'algoritmo non eravamo certi che esistessero ma esistono e allora, io esisto, o quando questa roba ti entra nelle vene, ti fa stare così bene, così bene da smettere di bere, da smettere di mangiare il cibo è acqua passata, l'acqua è acqua passata, a pranzo solo pane, acqua, pasta con la passata. Guarda come salgono sti numeri, mi danno i brividi, ho il cuore che mi batte, gli occhi umidi. Dopo decine di tentativi simili, più o meno tutti uguali di riprese artigianali dentro casa, dentro i parchi, nei locali, senza avere risultati eccezionali forse finalmente ho azzeccato. Ho azzeccato l'orario, ho azzeccato il filtro ho azzeccato la wave, ho beccato il favore dell'algoritmo e sono andato virale. Mi sento male, mi sento così bene, mi sento così felice, mi sento così felice, così contento, mi sento content, mi sento felice e content, sono content come una Pasq. Sono veramente content, non sono più un poeta, sono un talent, finalment, sono un trend, sono un content, creator, io sono un creatore come Dio. Cristo come Christoph. Sono il creatore del più grande show mai esistito ma ne sono al tempo stesso il contenuto nel mio Truman Show. Io sono sia lo show che Truman, sia Bill che Uma Thurman che urla con la Katana e con la tuta gialla. Sono sia Caruso che Lucio Dalla, sono sia la statua, che la pietra, che lo scultore e mi innamoro di me stesso come la versione creepe di Pigmalione. Quando ho freddo toso un maiale, mi faccio un pig-malione. Ma non è successo. Per caso c'ho lavorato per costruire il contenuto giusto al punto da essere sponsorizzato, ho studiato l'algoritmo passo passo, l'ho corteggiato, mi sono ripreso a tutte le ore, come le ninfee, la Cattedrale di Rouen, ossessionato dalla luce come Monet, come Van Gogh, che alla fine dipinge la Starry Night solo che per loro l'ossessione era il colore delle stelle, per me quello della ring light e finalmente ce l'ho fatta, da qui adesso non mi sposto voglio stare sempre esposto, pubblicare un post al giorno 2 al giorno, 3 al giorno. Non sarò mai ritratto, mai contratto, sempre autoritratto, sempre sotto contratto. Oh no, perché adesso i numeri scendono? No no no, non levatemi like, non levatemi il microfono, fatemi andare avanti, fatemi farne altri. Se questo è un sogno non voglio svegliarmi. Se questo è un segno non posso sbagliarmi ho fatto un altro contenuto, perché questo non sta piacendo a nessuno? E' praticamente uguale. Perché sta andando così male? C'è qualcuno? C'è qualcuno che mi vede? Che mi sente? C'è un numero verde? Algoritmo mi vedi? Mi senti? Posso chiamare un servizio clienti? Algoritmo perché tu riesci a conoscerci così bene e noi di te non riusciamo a conoscere quasi niente. Algoritmo ho solo tre domande per te: perché riesci a farci andare così su e il giorno dopo così giu? Ma soprattutto come si fa ad avere la spunta blu? Grazie, grazie mille, grazie grazie".

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