Come se la cava il nostro Paese con la gestione dell'acqua? Un nuovo studio racconta un Italia con una netta divisione in due: Nord da una parte, Sud dall'altra. Ad esempio mentre al Nord l'interruzione del servizio idrico si aggira intorno alla singola ora complessiva all'anno, al Sud e nelle Isole supera le 105 ore, insomma in media chi vive nel meridione trascorre 4 giorni e mezzo all'anno senza acqua e ancora al Sud il servizio di depurazione non raggiunge 339 comuni, mentre le fognature sono completamente assenti in 40 comuni. Quasi 400mila abitanti vengono così lasciati di fatto in una situazione di grave sottosviluppo. A lanciare l'allarme con questi dati è The European House-Ambrosetti con la Community Valore Acqua per l'Italia. "Abbiamo oggi purtroppo tante Italie in Italia con riferimento alla gestione dell'acqua e questo è dovuto in parte a caratteristiche idrografiche del territorio, quindi non superabili, ma anche molto alle governance frammentate, ad oggi nel Sud del Paese e nelle Isole, circa un quarto delle gestioni, degli affidamenti, avvengono in economia, cioè in altre parole sono direttamente in capo agli enti locali, spesso piccoli comuni o comunque realtà molto frammentate che non hanno la massa critica per sostenere gli investimenti e gli ammodernamenti necessari appunto ad un servizio idrico di qualità." Le risorse del PNRR dovrebbero servire a colmare i divari Nord-Sud ma secondo il report servirebbero investimenti tre volte superiori per il water service divide. Facendo un confronto con l'estero, l'Italia investe meno della metà della media europea, siamo però tra i Paesi in Europa con la migliore qualità dell'acqua che viene distribuita nelle nostre case con un paradosso. "Noi siamo il primo Paese in Europa, a dir la verità al mondo, per consumo di acqua minerale in bottiglia e questo succede proprio in un Paese che ha un'ottima qualità dell'acqua.".