Si celebra, da un trentennio ogni 22 marzo, ma quest'anno la Giornata internazionale dell'acqua cade nel mezzo di una crisi idrica globale che non risparmia niente e nessuno. Per l'occasione Istat propone il suo report 2020-2022 con riferimento ai diversi aspetti legati al territorio e alla popolazione. Restano elevate le perdite idriche nella rete di distribuzione nazionale, con una gestione ancora fortemente frammentata, l'Istituto di statistica calcola che le carenze nella distribuzione dell'acqua portino alla perdita di risorse necessarie al fabbisogno di 43 milioni di persone. Le situazioni più critiche si concentrano nelle aree del centro e del Mezzogiorno. I valori più alti al contrario si rilevano in Sicilia, Sardegna e nelle zone dell'Appennino centrale e meridionale. Prima nell'Unione Europea per acqua prelevata ad uso potabile l'Italia ha una dispersione ancora troppo alta, con percentuali ben maggiori rispetto a Francia, Germania, Paesi bassi e in generale alla media del UE. E un razionamento, che adesso arriva anche al nord. E poi c'è la siccità, la vera grande emergenza. Per i 24 comuni capoluogo di regione città metropolitana il 2021 è stato l'anno meno piovoso dell'ultimo decennio, con un calo di quasi 75 mm di pioggia rispetto al decennio 2006-2015. L'ansia per i cambiamenti climatici cresce e torna ai livelli del 2019 le conseguenze dell'effetto serra, secondo l'Istat, rientrano infatti tra i cinque problemi ambientali che preoccupano di più le persone con almeno 14 anni.