Sfiorano i 77 miliardi di euro i danni economici dovuti ai disastri ambientali che hanno scosso il nostro continente dal 1995 al 2017. Due decenni che hanno visto l'Europa vittima di alluvioni, tempeste, siccità e terremoti. Questi i dati individuati dal progetto di ricerca TITAN realizzato dal programma europeo Espon. Secondo lo studio a essere più colpite in termini economici sono state l'Europa centrale, orientale e sudorientale. Nello specifico tra i 77 miliardi di danni, 43,5 sono direttamente collegabili ai disastri naturali, mentre 33,4 derivano dai legami economici con le aree colpite dalle calamità. Solamente nel 2019 inoltre la Banca Centrale Europea ha stimato all'1% del PIL dell'Eurozona i danni dovuti ai disastri naturali. Dati questi che riaccendono, soprattutto in vista dell'emergenza maltempo di questi giorni, i riflettori sulle tematiche ambientali, ora non solo dal punto di vista naturale ma anche economico. L'ambiente, tema infatti principe del XXI secolo, ora più che mai diventa protagonista sul tavolo delle trattative mondiali. Non a caso infatti la Banca Centrale Europea ha presentato un piano di azione per includere gli effetti del cambiamento climatico nelle proprie strategie di politica monetaria. Ma nonostante i primi importanti passi verso una transizione ecologica, la strada da percorrere è ancora lunga.