Circa 420 milioni di persone in più sulla Terra dovranno affrontare ondate di caldo estremo e fino a 80 milioni in più potrebbero essere minacciate dalla fame. Il campanello d'allarme viene suonato dalla bozza del rapporto dell'IPCC. Se non verranno rispettati i parametri fissati nel 2015 alla conferenza di Parigi sul clima, ossia limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi oltre i livelli pre-industriali, carenza d'acqua, esodo, malnutrizione, estinzione da un possibile scenario diventeranno realtà. Il rapporto di 4 mila pagine del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, parla di "impatti irreversibili". La vita sulla terra, come la conosciamo, non sarà più come oggi. E non si parla di cambiamenti nell'arco di molto tempo. L'IPCC avverte che quando i bambini nati nel 2021 avranno 30 anni la vita sul nostro pianeta sarà inevitabilmente trasformata dal cambiamento climatico. Qualunque sia il tasso di riduzione delle emissioni di gas serra, gli impatti devastanti del riscaldamento globale sulla natura e sull'umanità accelereranno, assicura la bozza del rapporto, e diventeranno palpabili prima del 2050. Il documento punta chiaramente a indirizzare le prossime decisioni politiche che potrebbero arrivare anche dalla COP26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in agenda a inizio novembre a Glasgow, in Scozia, e che sarà anticipata a settembre da una pre-COP a Milano, dove i rappresentanti dei Paesi membri esporranno in anteprima le proposte per contrastare l'inquinamento. Il documento dell'IPCC, invece, sarà pubblicato ufficialmente a febbraio 2022, dopo la sua approvazione per consenso da parte dei 195 Stati membri.