2456 nella giornata dedicata all'energia è il numero di cui si parla di più alla Cop 28 di Dubai. Tanti sono i lobbisti dell'industria del fossile presenti alla Conferenza sul Clima mai così tanti avevano partecipato al vertice ONU che dovrebbe trovare il modo di abbandonare le fonti fossili principali responsabili della crisi climatica. Rispetto all'anno scorso i rappresentanti di petrolio gas e carbone sono stati del 400%, presenze legittime e che devono essere coinvolti al tavolo della transizione ma che preoccupano e scatenano proteste in una Cop presieduta dall' Amministratore Delegato della compagnia petrolifera di Stato. Il nodo dei combustibili fossili rimane centrale nel negoziato nelle ultime ore è uscita una bozza che in sostanza vede ancora tutte le opzioni sul tavolo, insomma è ancora presto per capire che piega prenderà il testo finale, un testo che potrebbe però vedere nero su bianco l'impegno sulle energie pulite. "Il nostro Paese ha diciamo sottoscritto questo statement legato alla Cop 28 di triplicare le fonti rinnovabili e raddoppiare l'efficienza ricordo che è un impegno globale in cui vari Paesi poi dovranno esprimersi in maniera dettagliata sui propri obiettivi". Intanto l'Organizzazione Meteorologica Mondiale diffonde un nuovo rapporto, il periodo tra il 2011 e il 2020 è stato Il decennio più caldo mai registrato con gravi impatti sugli eventi estremi la salute e l'agricoltura. Impatti che rischiano di peggiorare con l'innalzarsi della temperatura. Dati che servono anche a mettere pressione sui negoziatori di una Cop che dovrà decidere tra le altre cose dove si terrà la successiva la numero 29. Toccherebbe all'Est Europa potrebbe essere la Polonia ma la Russia mette il veto, a proposito di Russia Vladimir Putin passerà da queste parti ma sembra difficile che varcherà i confini della Conferenza.