Sono passate da poco le 2:30 del mattino, quando il martelletto del presidente della Cop29 batte il colpo definitivo, la conferenza è finita, quasi 200 Paesi hanno trovato l'accordo sulla partita più difficile. C'è un nuovo obiettivo per la finanza climatica, arrivano gli applausi, ma c'è amarezza tre Paesi del sud del mondo e non solo, il nuovo obiettivo sostituisce il vecchio da 100 miliardi l'anno che scade nel 2025, è stato raggiunto in ritardo e non è più sufficiente per finanziare la transizione e le esigenze di chi non ha creato una crisi ma ne subisce le conseguenze più di altri, per il nuovo obiettivo si trova l'accordo su 300 miliardi l'anno entro il 2035, oltre a un invito ad arrivare a 1300 miliardi includendo finanziamenti da tutte le fonti pubbliche e private, insomma un accordo al ribasso che arriva dopo due settimane lunghe di negoziato dopo un tempo supplementare, in cui si è arrivati a un passo dalla rottura con lo spettro di un rinvio all'anno prossimo e quindi di un completo fallimento. "Speravo in un risultato più ambizioso", commenta il segretario generale dell'ONU Guterres che aggiunge, "l'accordo fornisce una base su cui costruire", per il numero uno della convenzione sul clima Stiel si tratta di una polizza di assicurazione per l'umanità. ma la principale rete di ONG parla di tradimento, così come ministro dello Zambia si dice estremamente deluso dal risultato, oltre al nuovo obiettivo di finanza questa conferenza riesci ad approvare dopo 9 anni di trattative le regole dei mercati dei crediti di carbonio, un passaggio importante, ma non fa alcun passo avanti sull'abbandono delle fonti fossili, risultato allarmante in chiusura dell'anno che sarà il più caldo mai registrato e in vista del successivo che vedrà i 10 anni dell'accordo di Parigi con il suo obiettivo che rischia sempre più di sfuggirci.