Riparte il tour in barca a vela di Greenpeace "Difendiamo il mare 2020". Vede impegnati i ricercatori del Cnr IAS di Genova e dell'università Politecnica delle Marche, che per le prossime settimane, attraverseranno varie aree del Mar Tirreno centro-settentrionale. Dalle aree Marine protette dell'arcipelago toscano alle foci dei fiumi Tevere ed Arno, seguendo le rotte dei cetacei sempre più colpite dall'inquinamento. L'equipaggio effettuerà indagini approfondite e campionamenti per verificare lo stato del mare post pandemia, indagare l'impatto sul mare del crescente uso di dispositivi di protezione individuale e plastiche monouso, documentare l'enorme biodiversità dei nostri mari e studiare come anch'essa stia soffrendo a causa dei cambiamenti climatici. Greenpeace ha reso noti i risultati della ricerca per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino condotta durante il tour "May day SOS Plastica" della primavera 2019. I dati diffusi oggi da Greenpeace e dal Cnr IAS di Genova, mostrano come la presenza di microplastiche sia ubiquitaria nei nostri mari, con picchi di concentrazione non solo in aree fortemente antropizzate, ma anche in aree lontane da fonti di pressione antropica. L'esempio è Capraia, dove abbiamo registrato la concentrazione più alta fino a 300000 particelle per chilometro quadrato. I dati ancora una volta confermano che la plastica è la prima causa della malattia dei nostri mari, e che davvero non rimane molto tempo per vincere la battaglia contro la plastica monouso e la microplastica.