Il pianeta contro la plastica. Il tema scelto per questa edizione della Giornata della Terra non è soltanto uno slogan pieno di buone intenzioni, riguarda una svolta storica a portata di mano. Entro la fine del 2024 potrebbe essere approvato un trattato internazionale, legalmente vincolante, che porti ad affrontare il problema. L'Earth Day è così uno dei momenti per ricordare di cosa stiamo parlando. La manifestazione è nata nel 1970 negli Stati Uniti, da più di 30 anni è diventato ormai un evento globale che mobilità un miliardo di persone in 192 Paesi. In Italia anche quest'anno sono in programma centinaia di appuntamenti dedicati all'innovazione, all'ambiente e alla cultura. Obiettivo dell'edizione di quest'anno è chiedere dunque una riduzione del 60% della produzione di plastica entro il 2040 e costruire un futuro senza plastica per le generazioni future. Una richiesta che nasce dall'urgenza e dalle dimensioni del problema. Tracce di microplastiche sono state trovate ormai in ogni angolo del pianeta, con seri rischi per la salute così come danni per la natura, dai terreni alle acque. Nel 2022 175 Paesi hanno sottoscritto di impegno ad arrivare entro la fine di quest'anno al Global Plastics Treaty, un accordo vincolante sull'inquinamento da plastica per limitarne gli effetti più dannosi. I negoziati procedono anche con l'appoggio delle multinazionali del settore. La produzione di plastica porta poi a più di un miliardo di tonnellate di anidride carbonica ogni anno, cioè del principale responsabile della crisi climatica. Un dato che rischia di triplicare entro la metà del secolo, e a proposito di crisi climatica in occasione della Giornata della Terra, il sistema di monitoraggio Copernicus e l'Organizzazione meteorologica Mondiale pubblicano uno studio sulla situazione in Europa. Oltre a un aumento degli eventi estremi, dalla siccità alle alluvioni, si registra anche un aumento delle vittime. Negli ultimi vent'anni, si legge, la mortalità legata al caldo è aumentata di circa il 30%. Dati che portano gli scienziati a lanciare l'ennesimo appello per sviluppare misure di adattamento e allo stesso tempo abbandonare gas, petrolio e carbone.