Prima lo stallo poi la mediazione, infine un documento con un'intesa su 58 punti. Si è concluso così il G20 di Napoli su Ambiente, Clima ed Energia, che per due giorni ha visto impegnati i Ministri e delegati nella sale di Palazzo Reale. Se nella prima giornata era stato trovato un accordo per nulla scontato sull'Ambiente, la seconda giornata come previsto, è stata la più difficile. I temi sul tavolo, per la prima volta insieme in un G20 erano Clima ed Energia. Nel documento di Napoli si confermano tutti gli obiettivi già sottoscritti nell'accordo di Parigi e quindi, l'impegno a mantenere l'innalzamento della temperatura media globale, ben al di sotto dei 2 gradi rispetto al periodo preindustriale. Ma su due temi: puntare al grado e mezzo e la decarbonizzazione entro la decade, si registra la contrarietà di India e Cina e quindi, la discussione è rimandata a ottobre, quando a Roma si terrà il G20 dei Capi di Stato e di Governo. "60 articoli, 60 paragrafi, due li abbiamo dovuti estrarre perché non è stato possibile trovare l'accordo, quindi non entrano nel comunicato". Rafforzati anche gli impegni sulla Climate Finance. "Perchè se adesso viene un ricco e mi dice: ti faccio qui una Centrale Nucleare, io devo dire no, questi soldi non li voglio perché questo investimento, non è compatibile con il mio piano di, in questo caso Recovery Plan e non so, nel caso del Canada c'ha un altro nome, quindi è un impegno molto forte che tutti i 20 Stati stanno tenendo". Soddisfatto il Ministro Cingolani, che ammette la fatica nel trovare un accordo. Adesso la palla passa ai prossimi vertici, mentre mancano 100 giorni alla Conferenza sul Clima di Glasgow.