Greenpeace, anche l'acqua del Piemonte inquinata da Pfoa

11 feb 2024
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PFAS è l'acronimo di sostanze perfluoroalchiliche. Si tratta di molecole chimiche di sintesi prodotte dall'industria sin dagli anni '40 e ampiamente usate perché idrorepellenti, stabili e resistenti alle alte temperature. Una volta disperse, possono restare nell'ambiente anni e anni e accumularsi nell'organismo; per questo, sono chiamate anche "inquinanti eterni". "Secondo alcune stime, sono 4mila 700 ma per altre valutazioni, sono oltre 10mila. Un numero che non potrebbe essere veritiero perché molte di queste sono protette da brevetto industriale. Sono inoltre, da tanti anni e le ritroviamo in numerose produzioni industriali e beni di consumo: dalla cartigienica, alle padelle antiaderenti, dai capi impermeabili alle scarpe, fino ai rivestimenti dei divani, tappeti e tanti altri prodotti di uso quotidiano. Molte di queste molecole sono associate a seri problemi per la salute umana; tant'è che, una di queste il PFOA, è stata recentemente classificata come cancerogena per l'uomo dall'agenzia delle Nazioni Unite per la ricerca sul cancro". Secondo l'ultimo rapporto di Greenpeace Italia, il Veneto resta la regione più inquinata da PFOA, ma anche in Piemonte, ecco la mappa, ben 125mila persone potrebbero aver bevuto acqua contaminata da questa molecola. Non solo: nell'alessandrino, dove la presenza di questa sostanza era già nota a causa di un polo clinico, ma anche in altri 70 comuni compreso quello di Torino. "Il PFOA, nello specifico, è stato vietato nell'ambito della convenzione di Stoccolma alcuni anni fa. Certo che questa molecola, pur non essendo più utilizzata, viene ancora ritrovata nell'ambiente proprio perché impossibile da degradare dai normali processi naturali". A questo punto noi che cosa possiamo fare per proteggerci? "Sicuramente, bisogna chiedere agli enti di mettere in atto tutta una serie di misure per garantire alla cittadinanza, acqua priva di queste sostanze con tecnologie già oggi alla portata, ma parallelamente, è necessario andare a trovare le fonti inquinanti, perché se questa molecola si trova nell'acqua potabile, da qualche parte ha origine. Quindi, intervenire sulle fonti inquinanti, è prioritario per tutelare efficacemente ambiente e salute".

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