Gli esperti non hanno dubbi, nel 2050 nei nostri mari rischiamo di avere più plastica che pesci. I numeri sono allarmanti, solo nel Mediterraneo finiscono ogni giorno 731 tonnellate di rifiuti plastici. In particolare microplastiche le più insidiose; presenti in quantità elevate anche nei laghi e nei fiumi. Vengono mangiate dai pesci e, inevitabilmente, finiscono nella catena alimentare umana. Uno strumento per ridurre l'inquinamento da plastica nei mari e il Seaben, dispositivo studiato da LifeGate, network di informazione impegnato in progetti per un futuro sostenibile. "Un cestino con filtro ed una pompa sotto che filtra 25mila litri d'acqua all'ora, ogni giorno, 24 ore su 24 e nel filtro rimangono impigliate le microfibre anche fino a 0,2 mm di diametro, quindi molto sottili". I dodici dispositivi posizionati nel 2020 hanno raccolto quantitativi di plastica importanti. Grazie alla campagna di Coop "Un mare di idee per i nostri mari". Nei prossimi mesi ne verranno collocati altri 34. "L'obiettivo è di raccogliere 23 tonnellate di plastica, pari a un milione e 500mila bottiglie, tanto per dare un'idea delle poste in gioco". "É una quantità impressionante?" "É una quantità impressionante che purtroppo però denota che c'è anche una incuria impressionante". La partenza della campagna 2021 da Portopiccolo Sistiana, vicino Trieste, a bordo della barca Anywave. La prima ad avere istituito a bordo la figura del R.Eco, il responsabile ecologico, e ad aver adottato un decalogo di comportamenti virtuosi da seguire sia in navigazione che durante le manovre di attracco nei vari porti, "Deve farci fare attenzione, già negli acquisti, di non acquistare materiali con troppo Packaging, con troppa plastica e quindi essere più attenti possibile a questo.