La data è certamente simbolica, i risultati decisamente irreali. L'Overshoot Day è il giorno che sul calendario globale ricorda quando l'umanità ha esaurito le risorse naturali della Terra. Quest'anno con un giorno di anticipo rispetto al 2021, secondo i calcoli del Global Footprint Network, l'organizzazione di ricerca internazionale che misura la nostra impronta ecologica, la popolazione mondiale ha già consumato le risorse a disposizione del 2022, andando a sfruttare quelle dell'anno successivo. Un debito sempre più ampio, che ogni anno anticipiamo di un po', tanto che se a livello globale l'Overshoot day cade il 28 luglio, in Italia questo traguardo è stato raggiunto già lo scorso 15 maggio. Era andata decisamente meglio nel 2020, quando a causa del lockdown imposto dalla pandemia, l'Overshoot Day era slittato di bene tre settimane, al 22 di agosto. Poi però la ripresa dell'economia e delle attività globali ha riportato tutto esattamente come prima. Guardando agli esordi, nel 1971 per esempio, la giornata del superamento cadeva a fine dicembre. Da quella data la popolazione mondiale è cresciuta del 121%, aumentando la sua impronta ecologica di circa il 60%. Deficit annuali causati dai nostri stili di vita, basati su produzione, consumo, scarto e inquinamento che in 50 anni hanno prodotto un debito ecologico totale pari a 19 anni di rigenerazione del pianeta. Ma se l'uomo è il problema, ricorda il Global Footprint Network, l'uomo è anche la soluzione. Per rallentare il nostro debito dovremmo rimboschire 350 milioni di ettari di foresta, intervenire nella tutela, ripristinare gli ecosistemi. Secondo i calcoli effettuati già ridurre del 50% l'utilizzo dell'auto sposterebbe questa ricorrenza di almeno 13 giorni. E alimentarci prevalentemente da fonti di energia pulita ritarderebbe l'Overshoot Day di oltre tre mesi.