Dalla pianura ai 1500 metri di Rollier, frazione di Sauze d’Oulx in Alta Val di Susa. Si è appena conclusa la transumanza delle api. Proprio in questi giorni gli apicoltori portano gli alveari in montagna per seguire la successione delle fioriture estive. "Partiamo dalla pianura, con le prime fioriture di Tarassaco e di Acacia e man mano salendo di altitudine andiamo a ricercare dei mieli di tiglio, mieli di castagno e per ultimo un millefiori di alta montagna." Ogni arnia contiene tra le 60 e le 70mila api. Roberto Borio ha cominciato per passione nel 2014 ha lasciato la fabbrica in cui lavorava e ha acquistato 300 arnie, All'inizio ognuna produceva 30-40 chili di miele all'anno ma il cambiamento climatico è stato così repentino che oggi la media è di appena 7-10 chili ad alveare. Siccità temporali e gelate sono micidiali per questi preziosi insetti. "Gli ultimi anni la primavera arriva di colpo, fa queste bombe di acqua che rovinano la fioritura di alcune piante, le botte di calore che arrivano fanno sì che la fioritura duri molto di meno rispetto a quello che è il ciclo naturale di una pianta, E quindi in annate particolari si rischia anche di non farne proprio di miele." Ma il cambiamento climatico, che peraltro ha permesso la proliferazione di alcuni predatori delle api come il calabrone asiatico, specie proveniente dal Giappone, è solo uno dei problemi perché il mercato è ormai invaso da miele che arriva dalla Cina e dai paesi dell'Est, dove i controlli sono quasi nulli. "Loro possono andare a raccogliere su campi coltivati dove hanno diserbato, dove hanno dato trattamenti e tutto, noi lavoriamo più che altro su praterie naturali, su piante di bosco. In alcuni casi usano anche antibiotici, sì. Quindi noi qua invece l'antibiotico è completamente vietato." "Al di là del miele, perché sono così importanti le api?","Perché senza le api non ci sarebbe l'impollinazione di tutti i fiori e quindi non ci sarebbe la riproduzione della natura stessa.".