Ustica è diventata Covid free è pronta ad accogliere il ritorno dei turisti e intanto si decide a svelare le sue bellezze, anche quelle più remote e meno visibili come il primo relitto Romano integro ritrovato a 200 metri dalla costa e a 80 metri di profondità. Una squadra di altofondalisti siciliani e maltesi guidati dal documentarista Riccardo Cingillo ha cominciato le riprese per un progetto che con la realizzazione di un museo subacqueo con tanto di telecamere collegate in diretta dal relitto, svelerà al mondo l'eccezionale scoperta. "L'operazione di oggi è quella di documentare il relitto, montare degli idrofoni che ci consentono di registrare i suoni per poi fare una mostra fotografica e la realizzazione del documentario. Si è aperta un'altra pagina di storia dell'isola." La campagna coordinata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia in collaborazione con il dipartimento di archeologia dell'università di Malta, il CNR di Capo Granitola, il nucleo sommozzatori della Guardia di Finanza ha permesso di scoprire una delle tante preziose testimonianze storiche che il Mediterraneo custodisce, a memoria della centralità della Sicilia nelle rotte commerciali di un tempo. "Ci sono almeno due tipi di anfore che abbiamo identificato, è molto molto ben preservato e vuol dire che probabilmente non è stato mai toccato dai sub." Il relitto venne avvistato dal documentarista Cingillo durante un'immersione con il batiscafo, subito dopo il posizionamento di un'opera in marmo in memoria di Sebastiano Tusa, assessore regionale dei beni culturali, morto nel 2019 nello schianto aereo di Addis Abeba. "Si tratta del primo relitto Romano ritrovato nei mari di Ustica quindi una grande scoperta e noi amiamo pensare che è stato proprio Sebastiano a farcelo ritrovare.".