Nel giorno in cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità ammette che solo un vaccino potrà interrompere definitivamente la trasmissione del coronavirus, dall'Italia arriva la speranza di una scoperta scientifica in tempi rapidi. L'azienda italiana Advent IRBM di Pomezia e lo Jenner Institute della Oxford University hanno infatti annunciato che inizieranno a fine Aprile in Inghilterra i test accelerati sull'uomo del prototipo di vaccino messo a punto insieme. Normalmente il tempo medio per arrivare ad un vaccino da commercializzare è di due, tre anni. In piena pandemia, a fronte dell'urgenza di arrivare quanto prima ad una soluzione sicura ed efficace si sta cercando di stringere i tempi e l'azienda di Pomezia ha deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull'uomo ritenendo sufficientemente testata la non tossicità e l'efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio ottenuti e definiti particolarmente buoni. E così dai cancelli dell'IRBM a fine Aprile partirà il primo lotto di vaccino, destinazione Oxford dove allo Jenner Institute inizieranno i test accelerati su 550 volontari. Un vaccino, definito dal comitato tecnico scientifico italiano, un candidato promettente. È un vaccino che utilizza la piattaforma già utilizzata per il vaccino contro l'ebola che è lo stesso Adenovirus che esprimeva però una prima superficie di ebola, in questo caso del coronavirus. Quindi la piattaforma è la stessa per cui il vantaggio sarebbe di non avere un vaccino particolarmente innovativo, vaccino per carità sempre innovativo come concezione, che però è già stato utilizzato. L'azienda di Pomezia ha già avviato contatti con l'agenzia del farmaco per ottenere l'approvazione del vaccino e non è escluso che da Settembre possa essere utilizzato per immunizzare personale sanitario e forze dell'ordine in modalità di uso compassionevole che consente cioè l'utilizzo di un farmaco ancora in fase di sperimentazione. Assieme a quello italo-britannico sono comunque cominciati e hanno dato i primi risultati positivi anche i test preclinici di cinque candidati vaccini italiani condotti dall'azienda Takis, mentre sono oltre 50 i progetti allo studio nel mondo per tentare di sconfiggere in tempi rapidi questo virus subdolo e insidioso.