Panettone o pandoro? Ogni anno con l’avvicinarsi del Natale, il dilemma bussa alle nostre case addobbate per le Feste. Non è solo una questione di gusti, c’è chi preferisce il pandoro anche solo perché “libero” da canditi e uvette, è anche una questione “politica”: ogni casa possiede infatti, e tende a rispettare e tramandare, una tradizione di famiglia legata al consumo di uno o dell’altro dolce natalizio. L’origine dei due non conta, il pandoro è amato anche a Milano così come il “Panetùn” non smette di fare proseliti anche nella città dell’amore. Da Vetta d’Italia a Lampedusa, è guerra all’ultima fetta, non solo nel piatto ma anche di mercato. Panettone e Pandoro, secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè, sembrano comunque giocarsela sul fil di lana (alla domanda “Che dolce di Natale consumerai?”, il 76% del campione intervistato propende per la specialità meneghina, il 70% per quello scaligero mentre un inaspettato 48% dichiara di preferire i dolci natalizi fatti in casa con le proprie mani). Al Sud esistono varianti creative, tutte artigianali, alla ricetta tradizionale del Panettone, come quello farcito con olive o quello con la bufala o addirittura il Panterrone, con grano arso e fichi. In tema di “cibi del futuro”, gli insetti entrano di diritto anche nel Natale sfornando il Pandoro 2.0, a base di farina di bachi da seta. Tra tradizione e innovazione, la sfida tra Pandoro e Panettone allieta le nostre Feste.