Se non bastasse il significato etico allora 9,7 miliardi di euro buttati letteralmente nella spazzatura, dovrebbero fornire un quadro più preciso e preoccupante del fenomeno. Tanto è costato infatti lo spreco alimentare lo scorso anno in Italia 6 miliardi e 403 milioni di euro quello domestico, oltre 3,2 miliardi invece, le perdite nel commercio e nella distribuzione, per un totale di 5,2 milioni di tonnellate di cibo perduto. Questi i dati contenuti nel report pubblicato nell'ottava giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare diffuso dalla campagna Spreco zero. Un obiettivo lontano questo considerando i dati, anche se gli sperperi alimentari stanno diminuendo soprattutto in seguito alla pandemia. Durante il lockdown sembra infatti che sia è aumentata la consapevolezza del valore del cibo, con una contrazione in termini di sprechi, rispetto al 2019, pari al 12 %. Quello personale ad esempio è passato dai 30,6 kg agli attuali 27 kg di alimenti buttati. Sempre troppi, dunque, anche se in termini nazionali rappresentano oltre 220000 tonnellate di cibo salvato e un risparmio di 376 milioni di euro rispetto al 2019.