Ci sono categorie, una fondamentalmente, che sono i soggetti immunocompromessi, i pazienti tumorali e per questi, ca va sans dire, che non c'è, che non vale l'intervallo. I soggetti immunocompromessi hanno da fare la seconda dose a 3 settimane, ma questo non è mai stato in discussione. Quello che è stato deciso è di spostare, per tutta la popolazione normale, l'intervallo da tre a sei settimane così, in un momento di carenza di vaccini, da poter estendere a più persone la protezione che si ottiene, che va dal 50 al 80%, di prevenzione degli eventi mortali nell'intervallo fra due dosi.