È un’emergenza europea, ma l’Italia è sola a gestire un problema con un fattore x di non poco conto: l’imprevedibilità. Non si può sapere, infatti, quanti migranti arriveranno. I centri del sud, che affacciano sul Mediterraneo, si svuotano e si riempiono di continuo, man mano che le persone vengono spostate in altre regioni. Nel sistema Paese, che è in ritardo su tutti i fronti con i pagamenti, un nuovo dramma potrebbe consumarsi a breve se le cooperative e le imprese impegnate nell’accoglienza non riceveranno i fondi e gli arretrati dalla pubblica amministrazione, perché non potranno più dare vitto, alloggio e assistenza sanitaria. Nel quadro nazionale la maglia nera è la Sicilia, con ritardi di 10 mesi e numeri altissimi di persone da ospitare; Lazio 5/9 mesi, Liguria 6/12 mesi, Friuli 6/9 mesi. Non vanno bene neppure le regioni virtuose come Toscana, Umbria, Emilia-Romagna; Lombardia 5 mesi, Campania una media di 6/7 mesi, Puglia 6/8 mesi. Fiore all’occhiello è Milano dove i soldi per l’accoglienza arrivano in 30, massimo 50 giorni. 600 sono i milioni di euro che mancano per l’assistenza. L’erogazione è stata bloccata dal Ministero del tesoro.