"L'assoluzione processuale giudiziaria eccetera eccetera ma quello che vivo dentro dentro il mio stato d'animo, lo so solo io. Una cosa molto mia intima che mi porterò dentro fino a che non lascerò questa terra, solamente io". Ci pensi mai a tuo padre? "Assolutamente sì, assolutamente sì, perché comunque è una figura fondamentale per la mia vita". Guarda al futuro ma non dimentica il passato Alex Cotoia dopo la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Torino che ha confermato l'assoluzione del primo grado di giudizio. Alex il 30 aprile del 2020, uccise suo padre Giuseppe Pompa di 52 anni con 34 coltellate per difendere sua mamma e suo fratello dalle continue violenze di quel genitore. Aveva 18 anni, era stato assolto in primo grado ma condannato a 6 anni e 2 mesi di carcere in appello, sentenza poi annullata dalla Cassazione. L'appello bis lo ha assolto. Alex, dopo quella vicenda, ha preso il cognome della madre Maria. Quando dici che durante le violenze domestiche ci hanno lasciato un po' soli, a chi ti riferisci? "La famiglia di mio papà sapeva però non ci ha aiutato in maniera concreta e si poteva fare di più per evitare tutto questo". Se ti dovessi rivolgere a un ragazzo che si trova nella tua situazione di allora per evitare quello che è successo, che consiglio gli daresti? "Di parlarne con qualcuno che può essere il tuo amico più stretto il tuo compagno di banco il tuo professore la persona con cui non parli una persona che pensi che veramente ti possa aiutare in maniera concreta. Non tenersi tutto dentro è difficilissimo. Lo so, l'ho provato in prima persona però veramente bisogna cercare di parlarne più possibile ecco. Non vergognarsi". "Il nostro messaggio è rivolgetevi alle istituzioni non fatevi giustizia da soli, quello di Alex è stata una necessità di fronte a 10 anni di isolamento, di minacce quotidiane con le quali erano stati terrorizzati. Loro non potevano neanche nominare dire la parola Carabinieri perché il padre rispondeva dicendo: non fanno in tempo ad arrivare e se arrivano i carabinieri, io vado in carcere e quanto ci sto? Cinque anni? Appena esco, diceva a Maria, ti colpisco dove ti faccio più male, guardando i figli".