Nel giro di pochi giorni sono stati individuati, scavati e collegati due nuovi pozzi d'acqua per tamponare l'emergenza idrica che sta colpendo il Sud Italia e la Sicilia in particolare. Siamo ad Acquedolci, un piccolo centro in provincia di Messina, dove la programmazione ha svolto un ruolo fondamentale nell'affrontare la crisi. Già nel 2022, dice il sindaco Alvaro Riolo, abbiamo iniziato a cercare l'acqua nel nostro sottosuolo che è sempre stato ricco di fonti. Nonostante l'emergenza nel 2023 venne scongiurata grazie alle abbondanti piogge primaverili, in questo comune la macchina è andata avanti senza sosta con studi del sottosuolo e progettazione. E quando è arrivato il momento di attivare i nuovi pozzi per non rimanere a secco, in pochi giorni e grazie anche alla protezione civile regionale, tutto è stato collegato. "Acqua c'è. I pozzi ci sono. Il problema è che sono lontani dalla rete idrica, quindi necessita censirli, cercarli e metterli in collegamento con la rete idrica. Noi abbiamo avuto questa intuizione nel 2017 di effettuare un collegamento tra questa zona mare, in direzione monte, dove ci sono i serbatoi comunali. Faceva un po' ridere questa situazione, sembrava strana, ma in realtà ci ha premiato, perché già nel 2017 abbiamo collegato un pozzo presente in questa zona e ora che c'era l'emergenza abbiamo trovato dei pozzi già esistenti, quindi di proprietà comunale e li abbiamo anche collegati. E ce ne sono degli altri che all'occorrenza possono essere attivati. Diciamo che bisogna pensarci per tempo. Noi questo piano di emergenza idrica l'avevamo già previsto e pronto nel novembre 2022". La capacità di questi pozzi è di 7 litri al secondo. L'acqua è tanta e, in caso di necessità, dice ancora il sindaco, siamo pronti ad aiutare anche altri paesi della zona che possono trovarsi in difficoltà.