Da Cervinia, dopo un ripido tratto in fuoristrada e un chilometro di cammino sulla pietraia, arriviamo ai 2250 metri dell'alpeggio Bazzè. "Da qui sono evidenti i segni dell'alluvione di sabato notte, la pista da sci numero 5, la più suggestiva di tutto il comprensorio perché costeggia le pendici del Cervino, è stata completamente ricoperta da detriti, come potete vedere e ora non esiste più". Proseguendo più in alto dall'elicottero si osserva la ferita lasciata dalla scia di acqua e fango venuta giù dalla montagna, con i cannoni per l'innevamento artificiale travolti e i tubi dell'impianto scoperti. Un canyon profondo si è aperto dove prima scorreva solo un torrentello, fino ad arrivare ai 3mila metri del ghiacciaio, fratturato. È proprio da qui che, a causa delle forti piogge di sabato, probabilmente si sono staccate le sacche d'acqua e pietre poi lo rotolate a valle: "La pista numero 5 verrà ripristinata il presto possibile c'è tanto lavoro da fare, ci stiamo già impegnando, siamo pronti a partire appena avremo le autorizzazioni, ma per l'inverno la pista 5 sarà fruibile, sarà innevata con l'innevamento artificiale e disponibile a tutti". In paese si continua a spalare, 11 ditte, aiutate da centinaia di volontari, stanno pulendo e ricostruendo. Questo hotel è stato il più colpito dall'alluvione, ma Laura, la proprietaria, non si arrende. "Qui in questo momento c'è quasi un metro e in fondo c'erano due metri di fango, da noi ha sfondato una vetrata, ha tirato giù due muri, per cui avremo anche dei grossi problemi di strutture da ripristinare". "Fino a quando rimarrà chiuso l'albergo?" "Speriamo di riaprire per dicembre". "Che estate sarà?" "Ma è un'estate, io lo spero, all'insegna del divertimento anche se ci sarà tanta amarezza, ma noi valdostani siamo molto resilienti e quindi siamo pronti, nel dramma, a trovare qualcosa di positivo e ad andare avanti".