Alle 17:58 in punto il trombettiere della Polizia di Stato suona il silenzio. In memoria delle vittime della strage di Capaci, di tutti coloro che hanno pagato con la vita l'aver lottato contro Cosa Nostra. Migliaia i giovani in piazza per gridare forte il loro no alla mafia. La giornata del ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco di Cillo e Antonio Montinaro è partita con la deposizione di una corona di fiori a Capaci, nel luogo dell'attentato. Poi un convegno alla fondazione Falcone, alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il ministro dell'interno, Matteo Piantedosi e quello della giustizia Carlo Nordio. A fare gli onori di casa Maria Falcone sorella del giudice assassinato. "Io vorrei dire che non c'è niente, che non ci sono poteri dello Stato sotto a quella strage perché io amo lo Stato italiano e non posso pensare che alcune delle istituzioni hanno tramato contro Giovanni". "La mafia può essere sconfitta ed è destinata a finire. L’impegno per batterla però non deve mai venire meno". Queste le parole del presidente della repubblica Sergio Mattarella, nel giorno del ricordo, un ricordo che deve rimanere sempre vivo.