La strage di Viareggio, la morte di 32 persone e a seguire un calvario giudiziario di oltre 250 udienze. "Il tempo è passato davvero, sono passati veramente 15 anni e mezzo sono tanti, sono tanti. Siamo invecchiati nei tribunali. Ora basta. E non è finita qui, le responsabilità sono state accertate, per la mancata tracciabilità e i controlli inadeguati sui carri merci noleggiati ad alcune società tedesche. Ma la Corte di Cassazione ha ordinato un nuovo appello per 12 imputati, tra questi Mauro Moretti e Michele Elia, al tempo ai vertici del gruppo FS e RFI, soltanto per ridefinire la quantificazione delle pene relativamente all'applicazione delle attenuanti generiche. Il sostituto procuratore comunque ha chiesto ancora la conferma dei 5 anni a Moretti e dei 4 anni, 2 mesi e 20 giorni per Elia. "È importante perché sopra i 4 anni il condannato prima va in carcere, poi dal carcere può fare l'istanza per ottenere eventuali misure alternative. Viceversa sotto i quattro anni si possono ottenere le misure alternative senza passare al carcere." Per questo le difese degli imputati hanno chiesto la riduzione di un terzo delle pene e misure alternative. "C'è una sorta di accanimento, come mi sono permessa di dire nel corso della discussione da parte della Procura. È giusto che la Procura tuteli i familiari delle vittime perché ovviamente sono, rappresentano il dolore di questa vicenda, però bisogna guardare anche i diritti della difesa e i diritti degli imputati.".