Dal 22 luglio del 1882, questa è la sua casa. In pochi sanno che il David di Michelangelo ne aveva già viste troppe: le intemperie e gli incidenti. Colpito da una pietra durante una sommossa popolare, il braccio mutilato venne conservato da un giovane Vasari. Fu così deciso di spostarlo dall'arengario di Palazzo Vecchio nel 1873, ma per 9 anni la statua forse più famosa al mondo, rimase rinchiusa in una struttura di legno, nei campi, in prossimità della sua definitiva collocazione. "Non c'era un luogo adeguato dove metterlo dentro perché era troppo grande e si pensava al Bargello, si pensava alla Loggia dei Lanzi, però tutti questi ambienti non funzionavano per lui e quindi hanno detto: va bene, costruiamo un museo nuovo, c'è questa navata centrale che chiude proprio nell'abside e al posto dell'altar maggiore, troviamo il David di Michelangelo illuminato proprio dall'alto, dal lucernario". Un concetto molto moderno, così com'era innovativa l'idea a metà dell'800, di proteggere un capolavoro. "Ancora oggi vengono portate dentro tante statue che però ormai, sono già molto consumate, cosa che di lui non si può proprio dire". Per festeggiare la ricorrenza, ci saranno conferenze, concerti, musica classica e perfino un'icona del rock e del pacifismo: Patti Smith. La direttrice Cecilie Hollberg, è stata una delle prime a rinunciare ad opere russe per mostre temporanee, e ribadisce la sua posizione. "È un peccato perché ovviamente la cultura deve essere comunque sempre al di sopra della politica, però in questo caso ho deciso che non è possibile combinare una guerra e dei prestiti. Nemmeno a richiederli".