L'occasione è la conferenza stampa al termine della 79esima assemblea generale dei vescovi, il presidente della CEI Matteo Zuppi non si sottrae alle domande e nasce una riflessione su temi istituzionali importanti. "Gli equilibri istituzionali vanno toccati con grande attenzione", così mette in guardia Zuppi, parlando per esempio di premierato, per il quale, sottolinea, qualche vescovo ha espresso preoccupazione. "Toccando, gli equilibri istituzionali vanno toccati sempre tutti con molta attenzione, perché sono tutti equilibri, quindi se togli qualche pezzo, si deve sempre essere molto equilibrati, tanto più perché sono legati. Richiederebbero a mio parere, facciamo un discorso personale, molto spirito della Costituzione, lo spirito, quindi non è un problema di lettera, cioè la capacità di pensare qualcosa che non sia contingente e che non sia di parte". I vescovi poi durante l'assemblea si sono confrontati anche sull'autonomia differenziata, per la quale è in arrivo un documento ad hoc. Nella discussione c'è spazio anche per altri spunti più ampi, per esempio una lettera che i vescovi hanno scritto all'Europa perché preoccupati, "c'è poca Europa", dice Zuppi. "La preoccupazione grande è che l'Europa non perda la sua anima, le sue radici. Le radici sono quelle dell'umanesimo, sono l'imparare a vivere insieme, di combattere in amicizia, di pensarsi insieme, di ritrovare quindi anche la difesa della persona che è la chiave e non può essere mai smarrita". Preoccupazione che si manifesta anche per la condizione sempre più difficile di molti, che fanno fatica ad arrivare a fine mese. "La cronicizzazione della povertà", l'ha definita il numero uno dei vescovi e il pensiero poi, come sempre, come Papa Francesco, alla guerra perché ci sia non una tregua, ma la pace.