Alle indagini condotte dalla Polizia Postale Italiana stanno collaborando anche FBI ed Europol. In particolare gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza sul percorso seguito dagli hacker che si sono sostituiti all'amministratore di sistema. Il malware che ha messo KO il Centro Elaborazione Dati della regione Lazio sarebbe stato introdotto attraverso il PC di un dipendente di LAZIOcrea la società che si occupa della gestione dei sistemi informatici della Regione. Al momento non risulta nessuna richiesta di riscatto. La procura ha aggiunto ai reati ipotizzati, accesso abusivo, danneggiamento di sistemi informatici e tentata estorsione l'aggravante della finalità di terrorismo. Intanto la regione Lazio cerca di ripristinare, con l'aiuto degli esperti, le funzioni dei siti di violati dagli hacker. "Stiamo lavorando per la ripresa delle prenotazioni dei vaccini che non si sono mai interrotte. Possiamo dire che le oltre sette milioni di somministrazioni nessun dato è stato sottratto, sono tutti i dati in nostro possesso e partirà tra tre giorni il percorso da qui a metà mese che vedrà la ripresa di tutti i servizi. Partiremo prima con l'anagrafe vaccinale regionale poi sarà la volta della Asur che è il sistema il cuore di tutto il sistema sanitario infine il Fascicolo Sanitario e il Cup. " Nonostante tutto la campagna vaccinale non si è mai fermata, ha detto D'Amato, che ha aggiunto. "Negli gli ultimi giorni abbiamo fatto 94.000 somministrazioni, si sta procedendo peraltro notiamo con favore anche vogliamo essere prudenti ma una decelerata della corsa della variante Delta." E intanto la società Leonardo tirata in ballo da D'Amato ha precisato di non aver mai avuto la gestione dei servizi di monitoraggio e di protezione cyber di LAZIOcrea e di essere stata solo coinvolta in operazioni di recovery post attacco.