Diabolica tisana o fatale incidente. Saranno le indagini a stabilirlo, ma almeno c’è un punto fermo nel giallo della famiglia avvelenata dal tallio a Nova Milanese, in provincia di Monza. Tracce del fatale metallo in quantità superiore alla soglia minima di sicurezza sono state trovate in una tisana senza etichetta, probabilmente “fai da te”, nella casa di Alessio Palma e Maria Lina Pedon, coniugi ultraottantenni ricoverati da metà novembre per avvelenamento. Potrebbe essere, dunque, stata una bevanda casalinga degli zii ad uccidere Patrizia Del Zotto, 62 anni, e i suoi due anziani genitori, Giovanni Battista, di 94 anni, e Maria Gioia Pittana, di 87, e a mandare in ospedale altri cinque componenti a vario titolo della stessa famiglia. La tisana al tallio, contenuta in una terrina priva di marca e di indicazioni circa la provenienza, è stata scoperta dai tecnici dell’Agenzia di tutela della salute per la provincia di Monza e Brianza, dopo l’ultimo sopralluogo dei carabinieri di Nova Milanese. Dai test eseguiti a Torino dall’Istituto zooprofilattico sull’infuso, la prova è che alcune erbe contenute sono risultate positive al tallio. Si esclude, dunque, la pista dell’acqua contaminata che la famiglia avrebbe bevuto durante un soggiorno in un casale in Friuli. Ora c’è da capire come il metallo sia finito lì dentro e su questo si concentrano i carabinieri, che su mandato del PM di Monza, Vincenzo Nicolini, indagano per omicidio e lesioni colpose, al momento contro ignoti.