Bassi redditi, diete malsane e stili di vita a rischio fin dalla nascita disegnano la traiettoria della nostra vita e incidono sulla salute. Lo rivela uno studio internazionale su 60.000 bambini da 0 a 4 anni, che ha interessato 11 città europee anche molto diverse tra loro, e pubblicato sulla prestigiosa rivista medica “Social Science & Medicine”. I due indicatori presi in considerazione sono il reddito familiare e il livello di istruzione materna. Torino è l’unica città italiana inclusa nel progetto, a cui ha partecipato l’Unità di Epidemiologia dei Tumori della Città della Salute e della Scienza di Torino e l’Università del capoluogo piemontese, con la professoressa Costanza Pizzi prima autrice dell’articolo. "Questo studio ci racconta che sin dai primi anni di vita si osservano diseguaglianze socio-economiche e di salute. In particolare si osserva che bambini che nascono da famiglie con un basso reddito familiare o con delle madri con una scolarità bassa hanno delle diete più malsane e degli stili di vita a rischio: sono, per esempio, più esposti al fumo passivo, passano più tempo davanti alla TV, mangiano meno frutta, meno verdura, meno pesce e invece più bevande zuccherate o dolci e biscotti. Questi sappiamo essere, sono importanti fattori di rischio per la salute lungo tutto il corso della vita, quindi è importante tenerne conto". E devono tenerne conto sia il decisore politico che le famiglie, per migliorare la qualità di vita dei bambini. "Innanzitutto bisogna capire che bisogna intervenire da subito, sin dall'età prescolare. Le famiglie devono quindi cercare di informarsi su quali siano le diete, gli stili di vita salutari, ma anche i responsabili delle politiche devono cercare di promuovere delle azioni volte ad aiutare le famiglie più a rischio".