Sono trentadue gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari notificati dalla Procura di Bari per il naufragio della Norman Atlantic. Ci sono l’armatore, il comandante e ventisei membri dell’equipaggio del traghetto che andò a fuoco la notte del 28 dicembre 2014 mentre era in navigazione dalla Grecia all’Italia, due legali rappresentanti della società greca che noleggiò la motonave e, infine, due società. Cooperazione colposa in naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose plurime, i reati contestati a vario titolo agli indagati, che dovranno rispondere anche di numerose violazioni sulla sicurezza e al Codice della navigazione. Le cause della tragedia che contò dodici vittime, diciannove dispersi e sessantaquattro feriti sono state accertate nel corso di un lungo incidente probatorio, durato due anni, che ha visto gli investigatori salire più volte a bordo del relitto, ormeggiato nel porto di Bari. L’incendio sarebbe partito da un camion frigorifero, nel ponte 4, e si sarebbe propagato velocemente vuoi per il ritardo nelle operazioni di spegnimento che per l’approssimativo posizionamento dei 128 Tir a bordo. Secondo gli inquirenti vi furono poi errori e omissioni anche nelle operazioni di evacuazione e salvataggio, con sei membri dell’equipaggio che abbandonarono il traghetto prima di aver messo in salvo tutti i passeggeri.