Dopo un'estate sostanzialmente tranquilla, un centinaio di scosse nel giro di poche ore, uno sciame sismico a tratti molto intenso, riportano indietro di qualche mese i Campi Flegrei, riaccendendo i riflettori su un fenomeno al quale gli abitanti della zona stanno faticosamente cercando di fare l'abitudine. Lo spiega bene Luigi Manzoni, sindaco di Pozzuoli, epicentro della più forte delle ultime scosse. "A differenza degli anni addietro, quando veniva una scossa 4 la gente si riversava per strada, invece oggi magari con la consapevolezza del fenomeno, di tutte le informazioni che stiamo dando, la comunicazione giusta, oggi ha una percezione del pericolo in maniera più seria e quindi si riesce a capire effettivamente qual è, effettivamente, la cosa da fare e come seguire i piani". Piani di emergenza dei quali per fortuna non c'è stato bisogno. Le scosse delle ultime ore hanno fatto scattare le operazioni di monitoraggio su edifici e infrastrutture, con la temporanea sospensione della circolazione su alcune linee ferroviarie, che non hanno tuttavia evidenziato particolari criticità. Sta di fatto che ai Campi Flegrei, da 20 anni ormai, il livello del suolo continua a salire, negli ultimi tempi alla velocità di circa un centimetro e mezzo al mese. Un fenomeno visibile ad occhio nudo nel rione Terra di Pozzuoli, il punto più alto della cupola formata dal bradisismo. Qui la vecchia darsena è ridotta ormai ad uno stagno, con le barche dei pescatori arenate sul fondale emerso. .























