Situazione surreale, incubo quotidiano, calvario senza fine. Ormai mettersi in viaggio sulle autostrade liguri è un vero rebus. Le code infinite, l'intasamento delle ultime settimane con tempi di percorrenza biblici non solo hanno sfinito automobilisti e autotrasportatori, ma hanno innescato un vero caso politico. Attualmente i cantieri aperti lungo i 365 km complessivi della rete autostradale ligure sono 100. Protagonisti della querelle da una parte Società Autostrade che deve compiere ispezioni e controlli su viadotti e gallerie, dall'altra il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture che il 26 Maggio ha fissato nuove prescrizioni, stabilendo come termine dei lavori metà luglio. Sul piede di guerra i Sindaci della Liguria e il presidente della Regione Giovanni Toti che ha firmato un'ordinanza indirizzata al MIT e alla Società Autostrade, in cui chiede di predisporre immediatamente, e comunque non oltre tre giorni, un piano di manutenzione delle autostrade liguri che contempli le primarie esigenze di sicurezza della circolazione con il diritto fondamentale alla mobilità. Quanto a Società Autostrade la risposta non si è fatta attendere. Noi quest'anno, in questo primo periodo, lockdown compreso, abbiamo sviluppato lavori nella rete ligure per circa 70 milioni di euro quando normalmente negli anni precedenti in un intero anno venivano spesi 50 milioni di euro. Andremo a spendere per la fine dell'anno circa 200 milioni di euro. Sul campo la situazione sarà critica, dunque, fino al 15 Luglio. Alcuni piccoli snodi sono stati riaperti, ma restano le chiusure di interi tratti e le continue deviazioni su carreggiate uniche. Attualmente le gallerie in manutenzione sono il 12% delle complessive 285, mentre è stato completato il primo ciclo di ispezioni sul 95% della rete ligure.