"Dobbiamo esercitare fortissimo anche il diritto alle verità che ci sono state negate, perché se facciamo solo a memoria, facciamo il lavoro a metà". "Questa macchinetta lei l'aveva con sé quel giorno, però le sue foto sono sparite? "Questa è la macchina fotografica che quel giorno mi accompagnò arrivando per primo sul luogo dell'attentato, feci delle immagini, forse storia ormai un po' nota a tutti, quelle immagini vennero sequestrate e fatte sparire". "Probabilmente quel giorno c'erano delle persone la cui identità non è mai stata chiarita" "Ma questo non lo dice Antonio Vassallo, questo ormai lo dicono atti processuali, nei giorni precedenti all'attentato e quel 23 maggio a Capaci, c'erano soggetti esterni a Cosa Nostra, potremmo stare qui a parlare di centinaia di anomalie. Che ci faceva quel bigliettino di carta, con un numero scritto a penna, di un uomo appartenente ai servizi segreti, su quella collinetta, dove gli investigatori hanno trovato 25 cicche di sigarette fumate dagli attentatori? Tutte anomalie, del resto quell'attentato è un'operazione di altissimo ingegneria militare, non poteva essere un'operazione pensata e portato a termine con successo da quattro ignoranti mafiosi analfabeti. È stata roba per specialisti di quei tipi di attentati".