Ultimo dell'anno di solidarietà, una disponibilità non scontata quando l'anno che sta per terminare è stato così difficile. Eppure è stata proprio questa la scelta di Fipe Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercizi e della Federazione italiana cuochi, che insieme hanno distribuito migliaia di pasti in 12 strutture assistenziali di altrettante città italiane. Nonostante questo 2020 drammatico per tanti aspetti, abbia messo in discussione la sopravvivenza stessa di tante imprese del settore della ristorazione e di tante famiglie. Noi del settore della ristorazione abbiamo sofferto molto. Queste chiusure hanno inciso negativamente sul settore, però, la solidarietà è fondamentale in questi momenti. Il nostro cuore, le nostre attività, i nostri colleghi, i nostri amici chef, i nostri amici imprenditori si sono raccolti nel dare un segno di generosità verso chi sta ancora peggio di noi. E allora, da Bari a Bologna, da Olbia a Firenze, Milano, Napoli, Trieste, anche a Roma, chiusi i locali si aprono altre porte, quelle della solidarietà e della generosità. Assolutamente sì. Quando c'è un problema dobbiamo stare vicino a chi ha ancora meno. Quindi abbiamo cercato di supportare il personale medico e paramedico, portando comunque dei buoni pasti negli ospedali e fuori dagli ospedali. Insomma quelle aree, cercando di stare vicino alle nuove povertà e naturalmente, oggi, cercando di stare vicino a chi invece vive questa condizione sempre.