Da una parte gli scaffali pieni di acqua naturale, dall'altra quelli completamente vuoti dell'acqua frizzante. Queste immagini arrivano da un supermercato di Torino ma la situazione non cambia in altre zone d'Italia perché manca l'anidride carbonica che i produttori aggiungono all'acqua per renderla frizzante. Ci spiega il perché Alberto Bertone, Presidente è Amministratore Delegato di Sant'Anna, uno dei maggiori produttori di acqua in Europa con un miliardo e mezzo di bottiglie all'anno. Qui nello stabilimento di Vinadio nel cuneese la produzione è stata fermata a metà luglio. "Manca la CO2 perché il prezzo dell'energia è aumentato talmente tante volte, è aumentata circa cinque volte, che i produttori della CO2 oggi come oggi produrrebbero sottocosto, per cui hanno fermato la produzione. Più o meno prima costava 2.000 euro, oggi costa 21.000 euro a tonnellata." "Quindi a voi manca del tutto in questo momento l'anidride carbonica da aggiungere all'acqua." "Si, manca completamente. Non la troviamo né in Italiane né all'estero. Ogni tanto troviamo qualche camion, ma è difficilissimo." L'anidride carbonica si estrae dalla terra, dall'aria o dai liquami degli allevamenti agricoli. Ciò che più costa però non è l'estrazione bensì la compressione e la purificazione. "Costa tanto perché, in poche parole, bisogna renderla... Passare dallo stato, diciamo, gassoso allo stato liquido. Per cui bisogna comprimerla, purificarla e renderla che vada bene per il mondo food." "Quand'è che potremmo rivedere l'acqua frizzante sugli scaffali dei supermercati secondo lei?" "Quando sicuramente lo Stato mette mano al portafoglio e per cui blocca il prezzo dell'energia o altrimenti pensiamo e speriamo, diciamo di settembre, che dei produttori o italiani o europei che riinizino a produrre.".