Colpevole di omicidio volontario. Così, al termine di una camera di consiglio durata ore, la Corte di Girona ha condannato Rassoul Bissoultanov, il 28enne ceceno accusato di aver colpito a morte Niccolò Ciatti. Il calcio sferrato al ragazzo, fu talmente potente che voleva uccidere, ha stabilito la Giuria Popolare spagnola. Assolto invece l'amico del ceceno che si trovava con lui quella sera e che aveva partecipato al pestaggio del ragazzo. I fatti risalgono alla notte fra l'11 e il 12 agosto del 2017, quando Ciatti, in vacanza con un amico a Loret De Mar, meta turistica sulla Costa Brava in Spagna, decise di trascorrere una serata in discoteca. La festa, nel locale, era riservata a soli italiani, ma poi dopo le 2 l'accesso era libero a tutti. I 2 ceceni, in compagnia di altri loro connazionali, arrivarono verso le 2:00 di notte. Secondo quanto ricostruito durante l'indagine, Bissoultanov si diresse verso la pista da ballo della discoteca "St Trop" e senza un motivo preciso, prese di mira Niccolò. Il ragazzo fu accerchiato, picchiato con violenza, massacrato di botte. Fu un pestaggio mortale. infine il ceceno sferrò un violentissimo calcio alla testa di Niccolò, che non si rialzò più. Morì in ospedale alcune ore dopo. I giudici spagnoli e la Giuria Popolare, con la sentenza di condanna, non hanno creduto all'agguerrita difesa di Bissoultanov, che aveva cercato di giustificarsi dicendo che non era sua intenzione uccidere il ragazzo. La pubblica accusa aveva dimostrato come il ceceno fosse esperto di arti marziali e sapesse dunque perfettamente che quel tipo di mosse e azioni violente, avrebbero potuto uccidere un uomo. Nei prossimi giorni, come previsto dal Codice spagnolo, il giudice stabilirà l'entità della pena, compresa fra i 15 e 25 anni, secondo quanto previsto dal Codice Penale spagnolo, per l'omicidio volontario di una persona indifesa. La procura aveva chiesto per il ceceno, 24 anni di carcere e 9 di libertà vigilata.