Il calvario è iniziato l'11 di febbraio del 2023. Stiamo andando avanti. Adesso, vabbè, cercheremo di studiare le contromisure. Chiaramente non siamo felici e comunque dobbiamo continuare a lavorare per tirare fuori Ilaria di lì". "Come ha trovato sua figlia oggi in udienza?" "Era molto agitata perché, insomma, la posta in gioco per lei è molto alta. Era molto alta. Le prossime mosse saranno quelle più efficaci possibili per Ilaria. Adesso è inutile rispondere sull'ondata emotiva. Bisogna razionalizzare le cose e faremo tutto quello che serve per risolvere il problema. L'ultima dichiarazione del Ministro degli Esteri Szijjártó aveva già detto insomma che riteneva Ilaria colpevole, che doveva essere condannata a una pena esemplare. Qui non fa altro che confermare la presa di posizione del governo ungherese e confermare che questo è un processo politico, confermare che c'è una totale commistione tra potere esecutivo e potere giudiziario in Ungheria e che Ilaria è ostaggio di questa situazione". "Lei vuole lanciare un appello alle istituzioni italiane?" "No, no. Non c'è bisogno. Ho già fatto, appunto, non serve a nulla. Andremo avanti nel modo in cui riusciamo ad andare avanti".