Sono stati trasferiti nel carcere di Rieti, hanno 18 e 19 anni, i due sospettati di avere aggredito un ragazzo di poco più giovane, ieri nel pomeriggio, a Colleferro. É la stessa cittadina in provincia di Roma, nella quale venne picchiato, fino a morire, lo scorso settembre, Willy Monteiro Duarte. A processo, con l'accusa di omicidio volontario, per quella storia, andranno quattro persone. E ci sono delle similitudini con quella vicenda: intanto la giovane età dei protagonisti e poi le MMA, arti marziali miste, disciplina praticata sia dai fratelli Bianchi, in carcere per la morte di Willy, sia dai ragazzi fermati e arrestati per il pestaggio di ieri. I contorni sono ancora da definire ma potrebbe essersi trattato di una vendetta per un episodio precedente. Indaga la Polizia e la Procura di Velletri ha aperto un fascicolo per lesioni gravissime. Il ragazzo aggredito, anche lui pratica le MMA, è ricoverato in codice rosso in ospedale a Roma e da lì parla di più di due aggressori. Le sue condizioni non sembrano estremamente gravi. Certo è che bisogna interrogarsi su quanto accaduto. "É evidente che l'obiettivo che dobbiamo porci è il contrasto alla violenza, violenza che poi è fatta di mille cose a partire da quella verbale, che diamo molto per scontato purtroppo, fino ad arrivare a quella fisica. La cosa importante, secondo me, è dare degli strumenti ai giovani, quelli della cultura, dell'inclusione, dell'attenzione agli altri". Ed è sulla mancanza di cultura e di punti di riferimento che pone l'accento il Parroco di Colleferro. Un fatto inaccettabile per il Sindaco mentre la comunità sta tentando di lenire la ferita profonda e ancora aperta di Willy. "Bisogna assolutamente interrogarci e più che parlare dei ragazzi, bisogna parlare con loro, come dicono loro stessi, bisogna coinvolgerli, non bisogna giudicare".