Le prime misure, quelle più urgenti riguardano aerei e navi, poi toccherà ai treni e alle auto. Lo stato di emergenza sanitaria è stato proclamato in Italia per contenere il contagio, ma anche per evitare di alimentare allarmismi. Il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus e capo della protezione civile, Angelo Borrelli è stato chiaro: le frontiere restano aperte. Non esiste in Europa e nel nostro Paese una condizione tale che possa far ipotizzare una chiusura. Così da lunedì partirà un ponte aereo da e per la Cina, si tratta di voli dedicati sia al rimpatrio dei cittadini cinesi che si trovano in Italia che vogliono tornare nel loro Paese, sia per il rientro dei connazionali. I protocolli di controllo saranno però estesi anche ai voli e alle navi in transito. La procedura della cosiddetta libera pratica sanitaria sarà operativo in tutti i porti dove i medici potranno salire a bordo delle navi in caso di segnalazioni o per fare analisi ed esami. Bloccate invece la concessione dei visti in Cina per l'Italia, se non quelli per motivi familiari o in casi di urgenza acclarata. In sospeso restano le misure relative ai treni, alle auto e al blocco delle merci. Ma intanto il Ministero dell'Istruzione ha diramato una circolare per fare chiarezza sulla questione degli studenti in arrivo dalla Cina, che saranno riammessi, ma monitorati all'insorgenza dei sintomi influenzali. Per i bambini e ragazzi che frequentano le scuole primarie e secondarie la circolare prevede che il personale scolastico presti particolare attenzione per ridurre la possibilità di contaminazione con secrazione delle vie aeree attraverso oggetti, giocattoli, matite. Sconsigliati invece i viaggi agli studenti verso le aree colpite.