Aumentano sensibilmente i contagi da coronavirus in Italia, si effettuano meno tamponi e i decessi calano, così come il ricovero in terapia intensiva. È questa la fotografia del nostro Paese, scattata dall'Istituto Superiore di Sanità nelle ultime ore, che rileva un lento e progressivo peggioramento dell'epidemia. Sono 1907 i nuovi malati, contro i 1585 del giorno prima, risulta più alta la percentuale dei positivi sui tamponi processati salita all' 1,9% contro l' 1,5 del giorno prima, con il numero dei tamponi eseguiti che è sceso a 99839 contro gli oltre 100mila del giorno precedente. Dati che sembrano trovare conferma nei 2397 focolai Covid attivi nel Paese. I nuovi malati si registrano un po' in tutte le regioni, Basilicata a parte, ma con Lombardia, Campania, Lazio in testa. Le vittime giornaliere diminuiscono leggermente, se ne registrano soltanto 10 rispetto alle 13 di 24 ore prima. E se è in continuo aumento il numero di pazienti ricoverati nei reparti ordinari, risulta in calo invece ricorso alle terapie intensive, meno 4%, e anche se in alcune regioni il dato è in crescita, a livello nazionale non si registra alcun sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali. Nelle ultime due settimane, inoltre, si è innalzata l'età di chi si ammala, probabilmente a causa di una trasmissione dalla popolazione più giovane a quella più fragile o anziana, soprattutto all'interno della famiglia. L'età media passa ora a 41 anni e il 35% dei nuovi contagiati ne ha più di 50. I casi aumentano, ci sono e ci saranno, ammette il Ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ma un lockdown nazionale è da escludere, assicura, mentre interventi mirati sui territori saranno sempre possibili in base alla situazione epidemiologica.