Coronavirus, Sala: "Meglio dati pandemia ogni 3-4 giorni"

27 mar 2020
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Ogni sera noi umani, quindi non mi riferisco ai milanesi e lombardi, ma tutti, stiamo ad aspettare, davanti alla TV, il dato sulla diffusione della pandemia, i dati. Ma quello su cui ci si concentra di più è quello relativo ai contagi. Pensate quanto è strano il fatto che quello è un dato ufficiale, ma non, in quanto ufficiale, vero, perché la maggior parte degli scienziati sostengono che… tutti gli scienziati sostengono che la diffusione, probabilmente, è 10 volte tanto, eppure noi ci concentriamo su quello e non sappiamo nemmeno, nel momento in cui ci viene comunicato quel dato quanti tamponi sono stati fatti e a chi è stato fatto. È veramente un po’ particolare. Ma vado in là con la riflessione. E poi, come noi sappiamo la misura dei contagi, noi abbiamo qualche consapevolezza di a che livello di contagi potremmo considerarci pronti a ritornare alla normalità? Cioè c’è qualche algoritmo del genere o ci aspettiamo che vadano a zero per dire: è finita. Io comincio ad avere molti dubbi e la mia non è un'accusa, ma una considerazione generale per questo fenomeno mondiale. Vedo quello che dice oggi Silvio Garattini, persona che io stimo molto, e che dall’alto dei suoi 91 anni e la sua esperienza dice, per esempio, leggo testualmente: “Sarebbe meglio comunicare le cifre ogni 3 o 4 giorni, ragionare sulla giornata rischia di creare soltanto ansie tra la gente.

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