In piazza nonostante la mancanza di autorizzazioni. L'Unione Democratica Arabo-Palestinese e i giovani palestinesi non arrestano; potrebbe essere un sabato ad alta tensione quello di domani e sarà massima l'attenzione per intercettare eventuali infiltrati violenti. Capitale blindata quindi per il corteo Pro Palestina a due giorni dal 7 ottobre, anniversario dell'attacco di Hamas in Israele. Preoccupa la presenza di alcuni centri sociali in arrivo dal nord Italia e si temono scontri. Innalzate tutte le misure di sicurezza, attivato un dispositivo a cerchi concentrici che partono da Piramide, luogo in cui gli attivisti si sono dati appuntamento e che si allargano fino ai caselli autostradali. Sotto la lente, in particolare, le aree di Ostiense ed Esquilino. Controlli intensificati anche nelle stazioni per filtrare gli arrivi; oltre un migliaio gli agenti impegnati ma molto dipenderà dal numero degli aderenti alla manifestazione perché di fronte a poche persone potrebbe essere concesso un presidio statico in una piazza però fortificata con blindati ed idranti. Sotto la lente da giorni anche i social, in particolare quelli legati ad ambienti antagonisti. Il neo questore Roberto Massucci ha ribadito che esiste un divieto e va fatto rispettare ma ha anche avviato un dialogo con i promotori dell'iniziativa nel tentativo di trovare tempi diversi e una cornice di legalità alla manifestazione. Tentativo che non è andato del tutto a vuoto. La comunità palestinese di Roma e Lazio ha infatti annunciato che non scenderà in piazza il 5, lo farà invece il 12 ottobre sempre a Piramide.