Sono 40 anni che faccio il maestro di sci, mai visto le piste così vuote. Roccaraso, detta anche la Cortina d'Ampezzo del centro sud. Siamo in provincia dell'Aquila, incertezza sulla riapertura degli impianti sciistici abruzzesi a causa della pandemia preoccupa tutti. Attendiamo con ansia le decisioni che verranno prese dal Governo e dall'Europa su questa presunta riapertura. La mancata apertura delle piste provocherebbe una crisi economica senza precedenti, che investirebbe il comprensorio sciistico dell'alto Sangro, un duro colpo per tutti gli operatori del settore. Nel mondo della neve ci sono tantissimi operatori economici, non solo i gestori e 3 gli impiantisti, in generale gli albergatori, i commercianti, i maestri di sci, quindi bisogna avere molta attenzione su questo comparto che è un comparto importantissimo e che deve essere, qualora ci fosse una chiusura degli impianti molto lunga, ristorate in modo concreto. Il nostro comprensorio è uno dei comprensori più importante d'Italia, abbiamo circa 51000 persone l'ora la portata, su un territorio molto ampio, con 38 impianti di risalita e 26 biglietterie Bindi non ci può essere assembramento, non c'è un impianto di collegamento, di arroccamento, dove tutti devono per forza di cose passare su quello. Qui siamo all'Aremogna dove è stata collaudata la nuova cabinovia, in questi giorni sono già caduti 30 centimetri di neve a cui si aggiungerà quella artificiale con ulteriori costi per i proprietari e i gestori degli impianti del comprensorio che comunque assicurano con i protocolli stabiliti dalla categoria non ci saranno assembramenti. Tutti i miei consorziati che fanno parte del Comprensorio vanno oltre i loro investimenti di routine, hanno anche investito su tutto il protocollo Covid, quindi possiamo garantire una certa sicurezza nel distanziamento e quant'altro.