Con l'arrivo dell'autunno anche in paesi relativamente vicini all'Italia si torna a guardare con preoccupazione crescente al numero di vittime di Covid-19 e alla capacità di accoglienza delle terapie intensive. Le parole del premier israeliano Benyamin Netanyahu per descrivere l'attuale situazione non lasciano, ad esempio, alcun dubbio. E' giunto il momento della verità, il numero dei contagi sta salendo così come quello dei malati gravi e purtroppo anche dei morti – ha detto il primo ministro, spiegando la necessità di un lockdown di due settimane rafforzato rispetto a quello già in atto. Netanyahu ha aggiunto che se non si prenderanno misure adeguate Israele si troverà sull'orlo di un precipizio. Il Ministero della salute israeliano ha comunicato che gli ospedali stanno raggiungendo velocemente la capacità massima e per questo motivo sono state fatte assunzioni di altro personale paramedico. I decessi dall'inizio della pandemia sono 1.317. Questa è una parte del parcheggio di un ospedale di Haifa che è stato riconvertito per ospitare nuovi malati. Ma la situazione delle terapie intensive preoccupa anche in Europa. Secondo quanto comunicato dal ministro della salute francese Olivier Véran, il sistema sanitario dell'Île-de-France, la regione di Parigi, è ora fortemente sotto pressione. Dei quasi 2.000 pazienti ospedalizzati con Covid-19, 305 sono ricoverati in terapia intensiva, ovvero il 27% della capacità di rianimazione totale della regione, contro il 18% di una settimana fa. Il ministro ha aggiunto di aspettarsi che entro il 10 ottobre verrà raggiunto il 40%, il 60 intorno al 25 ottobre e l'85 intorno all'11 novembre. A livello nazionale il dato si aggira intorno al 10%. I morti complessivi dall'inizio della pandemia hanno raggiunto mercoledì quota 31.459, 43 nell'ultima giornata. In Spagna le terapie intensive sono già oltre il 38% nella regione di Madrid e oltre il 40% nella enclave di Ceuta. I decessi complessivi hanno superato quota 31.000 e la media dell'ultima settimana indica un trend preoccupante, sopra i 70 morti al giorno. Situazione più rassicurante in Germania dove i ricoveri in terapia intensiva si mantengono al momento molto bassi in tutti i Land. I decessi sono stati 9.428 dall'inizio dell'emergenza sanitaria.