"Un inizio di stagione molto rapido e anticipato rispetto al solito, legato a due condizioni che facilitano questo sporco lavoro del virus. Una variante nuova di origine australiana che ha già determinato in agosto, nel loro inverno, la peggiore stagione influenzale degli ultimi cinque anni e in più una situazione che vede soprattutto i bimbi ma tutti noi, meno preparati alla capacità di rispondere alle infezioni perché per due anni i virus praticamente non hanno circolato." "Che cosa accade invece sul fronte Covid. I contagi sono 10 volte quelli di un anno fa e stanno tornando un po' a salire anche i ricoveri." "Siamo in un'onda di salita e dico proprio onda e non ondata per evidenziare come il fatto che gran parte di noi hanno già subito l'infezione, si sono vaccinati, si sono vaccinati e hanno subito l'infezione e quindi in qualche modo hanno acquisito una capacità di evitare le forme più pesanti. In più anche le nuove varianti Omicron un po' si sono rabbonite rispetto e gli effetti più pesanti. Però la quantità di casi, che sicuramente è sottostimata perché molte persone non fanno la notifica della loro positività, evidenziano comunque un impegno a livello ospedaliero dei pronti soccorsi con un aumento sia dei ricoveri ma anche delle terapie intensive." "Cosa ci dobbiamo aspettare?" "Una salita ancora importante dei casi e presumibilmente un picco di influenza, durante le festività o poco dopo, con un saldo a fine stagione di più di 10 milioni di casi.".