Pensavo di non trovare nessuno ma qua è pieno, però sono tutti sistemati separati. Sole e 20 gradi in una giornata dal clima quasi estivo la voglia di uscire deve fare i conti con le restrizioni della zona rossa che da Palermo si è allargato a tutta la provincia e a un quarto dei quasi 400 Comuni siciliani. Le strade pedonali e le piazze del centro ci riempiono di persone. Distanziati, ma in tanti camminano, corrono, pedalano, prima di tornare a chiudersi in casa. "E' necessario perché se non rispettiamo le regole le cose non cambieranno mai". Il virus fa paura nella regione che fino ai primi di marzo sognava addirittura la zona bianca complici i comportamenti scorretti e i pranzi di Pasqua vietati soprattutto nei quartieri popolari e nei piccoli centri i contagi sono aumentati in modo preoccupante. "E' successo che come tutte le volte che si avvicina una festività le persone hanno una maggiore mobilità nonostante gli sforzi che abbiamo fatto decine di migliaia di tamponi presso i porti e aeroporti, i drive-in, le nostre frontiere dell'Isola però è chiaro che c'è stata una circolazione maggiore di persone. Più persone circolano più virus circola. In più, la novità è stata la variante, noi già il 9 gennaio per la prima volta in Sicilia abbiamo isolato una variante inglese in un passeggero che veniva dall'Inghilterra. Il che non vuol dire una maggiore gravità ma sicuramente vuol dire una maggiore diffusione". Guardando all'estate in cui ogni attività su un'isola è legata al turismo la campagna vaccinale tenta di accelerare superando le attuali 20.000 vaccinazioni giornaliere. A Palermo il grande centro vaccinazione allestito alla fiera resta aperto fino a mezzanotte. "I vaccini annunciati dal commissario figliolo sono arrivati?". "Più che altro stanno arrivando, noi abbiamo qualcosa e stiamo dando fondo a tutte le nostre risorse perché proprio vogliamo accelerare".