Diventa un caso la vicenda dei 15 infermieri del Policlinico San Martino di Genova, positivi il Covid dopo aver rifiutato il vaccino. Tutti a casa per infortunio sul lavoro, come stabiliva l'INAIL un anno fa, quando non c'era ancora il vaccino. Ma ora che il vaccino esiste devono essere considerati malattia o addirittura non idonei alla professione? La domanda all'INAIL il genovese, la pone lo stesso direttore generale del San Martino,< in Germania i 7 infermieri che non hanno voluto la dose del medicinale Pfizer Biontech sono stati licenziati, un provvedimento troppo duro per l'Italia, dove però può essere valutata la sospensione dal lavoro. Ricordo un caso a Brescia che i tirocinanti avevano rifiutato la vaccinazione sono stati sospesi dal tirocinio, quindi tenderei ad introdurre un criterio più morbido rispetto a quello tedesco, però tendere a indurre il personale, soprattutto i professionisti, a utilizzare tutti gli strumenti di prevenzione tra quale il vaccino è lo strumento principe, se pensiamo che il resto della popolazione brama per essere vaccinato, sembra quasi una contraddizione. Al San Martino la positività al covid è scesa dall' 87% in seguito alla vaccinazione, il 93% dei medici ha aderito alla somministrazione, qualcuno è stato sconsigliato per patologie pregresse, nel comparto infermieristico, dei 3120 addetti, 2527 sono stati vaccinati, ma centinaia hanno detto no alla chiamata. Infermieri, tecnici, la percentuale più bassa è di circa l'81 %, questo ha un po sorpreso per due motivi, il primo perché sono dei professionisti nel campo della medicina anch'essi e poi perché sono la categoria, secondo me, è più esposta, sono quelli più a contatto con i pazienti.