Covid19, le difficoltà dell’indagine di sieroprevalenza

01 giu 2020
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Si trattava esattamente solo ed esclusivamente di un prelievo di sangue molto semplice. Lei parteciperebbe a queste indagini del Ministero? Ok, visto che ha deciso di partecipare andrei avanti con la lettura del questionario. Siamo nel polo logistico della croce rossa di Bussoleno, in Val di Susa e questo è uno dei cinque call center in Piemonte che dallo scorso 25 maggio stanno conducendo l'indagine di siero prevalenza organizzata dal Ministero della Salute e dall'Istat che ha selezionato 150000 persone in tutta Italia. Un campione statistico suddiviso per fasce d'età e zone geografiche con oltre 2000 comuni interessati per disegnare una mappa più chiara, precisa di come e quanto il coronavirus si sia diffuso in Italia. Alle persone viene chiesto di sottoporsi a test sierologico mediante il prelievo di sangue in un laboratorio della Asl per capire se abbia o meno contratto il covid, anche a sua insaputa. L'adesione è volontaria, non ci si può candidare e il test è gratuito, ma l'indagine sta incontrando parecchie difficoltà per la diffidenza dimostrata da chi viene contattato. Al momento il grado di adesione all'indagine è all'incirca del 30%. Vi aspettavate di più? Probabilmente le aspettative erano un po' più ampie, ma chiaramente da parte della popolazione c'è parecchio scetticismo. Uno scetticismo dettato innanzitutto dalla paura di una truffa o dal timore che si venga contattati per proporre acquisti come spesso avviene per i call center. A tal proposito ricordiamo che il numero che appare sul telefono è lo 06 55 10, ma questi non sono gli unici ostacoli. Le persone hanno paura perché chiaramente l'indagine va a individuare anche gli eventuali positivi asintomatici quindi delle persone che se individuate positive all'indagine possono poi essere sottoposte alla misura di quarantena. Perché è importante aderire a questo progetto? Importante aderire direi per un senso di cittadinanza attiva, di comunità. In questo momento è il nostro Paese che ci sta chiedendo di dare questo dato, di restituire questa fotografia di come l'epidemia ha interessato la popolazione, direi che è onere di tutti noi cittadini partecipare, dare il buon esempio, contribuire a quella che è un'indagine.

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