"Ne La Triomphante lei scrive a un certo punto che un capo è la versione edulcorata di un tiranno, prima di aggiungere, il mio non vuole essere un giudizio morale, è così e basta, è parte integrante del ruolo e conosco ben poche eccezioni a questa regola. Nella sua esperienza come convive questa caratteristica in un settore, quello dell'editoria, dove deve trovare spazio anche il confronto?" "Ma il confronto è importantissimo. Senza confronto non c'è effervescenza, senza effervescenza non c'è novità, non c'è messa in dubbio dei diktat. Il problema è che prima o poi bisogna scegliere se si fa o non si fa qualcosa e a quel punto spetta al capo, al tiranno, che naturalmente ci metterà, spero, i modi per far passare la sua decisione. Ma è così. Lo penso veramente".























